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Torneo di calcio giovanile, la lettera di un padre deluso: "I nostri figli privati della gioia finale"

"Sono Stefano, il papà di un bambino che gioca a calcio con la Samagor, una squadra di Latina, siamo a Vasto ormai da sabato per partecipare al torneo di calcio Safari Cup. 

Siamo qui, famiglie e ragazzini, un paio di centinaia di persone, da tre giorni il torneo finisce con la finale, vuoi quella vera, vuoi per il terzo e quarto posto, vuoi anche per giocarsi penultimo ed ultimo posto, ma, insomma, la partita conclusiva è il punto d’arrivo del torneo ed è il momento più sentito per bambini e ragazzi, purtroppo, arrivati al campo, a 20 chilometri dall’albergo, la squadra avversaria non si è presentata, senza che nessuno dell’organizzazione ci avvertisse, così è successo ad altre squadre della nostra società, ed anche a molte altre squadre di altre società provenienti da altre città d’Italia, sostanzialmente impedendo ai nostri ragazzi di concludere con soddisfazione quest’avventura.

Non entro nel merito del livello di sportività delle società sportive che hanno deciso di non presentarsi senza avvertire, ma la delusione nei confronti degli organizzatori del torneo è tanta non è possibile consentire alla partecipazione ad un torneo che si autoproclama così importante società così poco serie.

Non dimentichiamo che le famiglie con bambini e ragazzi al seguito, per tre giorni hanno speso i loro soldi, a volte accumulati con sacrificio, negli alberghi, nei ristoranti, nei bar e nei negozi di Vasto e del territorio e, sinceramente, è davvero spiacevole che un’organizzazione così superficiale ed approssimativa abbia lasciato così tante famiglie, bambini e ragazzi con un ricordo così amaro. Tengo a precisare che parlo a nome mio personale, ma sono certo di interpretare il pensiero di moltissime famiglie".


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