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Santa Maria degli Angeli cambia look, funzione religiosa per inaugurare il ripristino dell'assetto originario della chiesa

Dopo mezzo secolo ritorna al suo assetto originario. Dunque, a quello del 1656, quando il tempio, peraltro costretto a convivere con ripetuti smottamenti generati da acque sotterranee, venne eretto a ringraziamento della Santa Vergine per aver liberato Chieti dalla pestilenza. Assetto riproposto nella configurazione diciamo contemporanea, avallata dall’arcivescovo Giovanni Battista Bosio [concittadino di Papa Paolo VI, Concesio -BS- 8 ott1892 – Chieti 25 mag 1967] a metà degli anni 60, allorquando venne costruita la nuova chiesa sui resti della precedente, ma di lì a poco “invertita” dai parroci dell’epoca per rispondere a supposte esigenze di un miglior accesso dal curvone della Colonnetta che interseca il bivio con la circonvallazione di Via Maiella. Evitando così di esporsi al rischio frane insistente su quello che era divenuto il “retro”, pressoché inutilizzabile della chiesa. Il cambiamento, in parte obbligato dal dissesto idrogeologico di Fosso Pila, che oltre 50 anni fa determinò la discussa apertura dell’entrata principale in piena Via Colonnetta, con il conseguente posizionamento dell’altare maggiore a sud, si rivelò a conti fatti una scelta controversa, in alcuni casi addirittura pericolosa dati i diversi incidenti stradali registratisi ai danni dei pedoni in fase di attraversamento della sede stradale. Ma ora, grazie alla caparbietà del rappresentante legale della parrocchia [rectius: del parroco], il problema è stato risolto. Santa Maria degli Angeli, meglio nota come Madonna degli Angeli, cambia look. E lo fa nella immediata vigilia della “sua” festa, tradizionalmente fissata ai primi due giorni di agosto. Tanti i fedeli accorsi ieri sera alla “prima” Santa Messa del nuovo corso voluto da don Roberto Miccoli. Una piccola, grande folla trasversale, composta da famiglie, pensionati, animatori delle varie sigle che animano questa parrocchia di periferia, che non si è fatta scoraggiare dall’acquazzone caduto poco prima delle 19,00 nel quale in molti hanno “letto” il brindisi della Provvidenza. Con in testa l’attuale parroco, nato proprio qui, a pochi passi dalla storica edicola [dei giornali] e da quella [votiva] di Padre Pio, arricchito nel cuore e nello spirito da una sfilza di “già”: già dipendente dell’Ateneo Dannunzio ed infermiere solo per fare gli esempi più importanti. Poi la vocazione sorta fin dall’adolescenza è maturata, anzi per meglio dire sbocciata, “quando ero in procinto di essere diversamente giovane”, dice l’interessato con garbo ed autoironia, mentre gli occhi gli brillano [di Fede, ovviamente] nel coccolarsi questo mezzo miracolo della volontà. E della Mano divina. “Vorrei che questa opera ci aiuti a mostrare che Dio è la vera misura dell’uomo”, così scrive Don Roberto nello speciale ‘Sulla Via Della Salvezza’, foglio informativo dedicato all’evento, redatto con la collaborazione dello scrittore Francesco Paolo Caramanico che ha illustrato le fasi storiche della chiesa e la tradizione di ‘Maria Mater Populi Teatini’ articolantesi in ben 17 luoghi di culto dedicati alla Vergine su tutto il territorio comunale. “Sottolineo”, spiega il parroco, “che il segreto della vera originalità delle opere eseguite consiste nel tornare all’origine, cioè a Dio”. Una metafora che investe il significato liturgico, oltre che meramente architettonico, della ristrutturazione. Con l’altare riportato nella collocazione verso nord e l’accesso ripristinato a sud, laddove il sagrato costituisce luogo aggregante e di annunzio del convivio eucaristico in un contesto più armonico della ripartizione degli “spazi di bellezza, di fede e di speranza nei quali incontrare”, spiega sempre Don Roberto, “Colui che è insieme verità e bellezza stessa”. Ed ancora: “La chiesa come comunità dei credenti ed oggi la chiesa come luogo di preghiera ci insegnano a conoscere il nostro durante che ha come meta Gesù salvatore”. “Una vera bomboniera”, commenta nel suo saluto il sindaco Diego Ferrara che ha rimarcato anche la comune esperienza lavorativa con Don Roberto, “risalente a tanti anni addietro”, presso l’Ospedale Clinicizzato Santissima Annunziata. Il progetto della chiesa di Santa Maria degli Angeli, nella versione post-originaria, risale agli anni 60 e fu firmato dall'architetto Furio Fasolo [1915-1984]. Con le chiesette aggregate della Madonna della Misericordia [risalente anch’essa alla seconda metà del 1600] e della Madonna della Vittoria [interamente ricostruita in epoca recente ed insistente sul nucleo originario di una cappella eretta a memoria della Battaglia navale di Lepanto del 7 ottobre 1571], Santa Maria degli Angeli realizza l'avamposto di un ideale Santuario mariano diffuso e, dal punto di vista sociale, vera e propria cerniera, di estrazione operaia e piccolo borghese, tra il centro cittadino e lo scalo. Sottoposta ad un primo intervento di ristrutturazione nel 2007 su progetto dell'ingegnere Giampiero di Primo ed al rifacimento del tetto nel 2015, la chiesa, sempre su scheda tecnica dell'ingegner Di Primo e previo nulla osta dell'Arcivescovo metropolita di Chieti-Vasto, Bruno Forte, si avviò nel 2019, ad una profonda trasformazione, ieri approdata, per quel che attiene l'assetto interno, al riposizionamento -a nord dell’edificio sacro- dell’altare maggiore. “Una soluzione più armonica”, come non si stanca di ribadire lo stesso don Roberto Miccoli. Il tutto nel contesto sinergico col progetto esterno, fresco di conio, autorizzato dall’Ufficio Prevenzione Rischi della Regione Abruzzo e finanziato da fondi ministeriali per 850 mila euro. Ultimati da pochi giorni i lavori di contenimento del versante franoso che lambisce la chiesa e la casa canonica. Nella struttura in cemento armato che sorregge il lato sud-ovest dell’edificio sacro sono stati ricavati alcuni posti auto, mentre alla sommità della balconata che affaccia sulla Val Pescara si apre il sagrato che verrà utilizzato ad esclusivo uso dei fedeli con esclusione, dunque, di qualsiasi ipotesi di parcheggio e transito veicolare. “Vi auguro buon cammino in questa nuova dimora”, dice commosso proprio l’ingegner Giampiero Di Primio ripercorrendo le tappe di un impegno umano e professionale germogliato fin dal 2005, sotto il mandato parrocchiale del compianto Don Amadio Conte, e che, per una serie di problematiche connesse al dissesto dell’attigua Via Modesto della Porta, ha prodotto solo oggi i suoi apprezzati benefici. Ed ecco altri dati e curiosità della ristrutturazione interna curata dalla Ditta Fabrizio Mantini di Chieti: portone in ferro battuto e quercia americana realizzato dal maestro Giuliano Di Berardino [che è anche direttore del coro ‘Colline Verdi Teatine’ di San Giovanni Teatino, ChietiToday 27 dic 21]; ambone in pietra bianca della Maiella realizzato dall’artigiano Franco Aceto [‘Bottega della Pietra’ di Turrivalignani] che a breve donerà alla chiesa una scultura rappresentante la Sacra Bibbia con inciso il salmo 119 ‘Luce ai miei passi è la tua parola’; “saggia costruzione”, così testualmente nel foglio illustrativo della inaugurazione, “di un solaio nel presbiterio con tecnica innovativa”; rifacimento dell’impianto elettrico e di amplificazione; immissione di una dozzina di “banchi seminuovi” tra il mobilio d’arredo; riproduzioni di quattro pale d’altare narranti la Natività, l’Ultima Cena, la Resurrezione e la Pentecoste; recupero [tra alcuni oggetti sacri della chiesetta del 1656] e ripulitura di un quadro ottocentesco dedicato a Sant’Antonio di Padova, di autore ignoto, che si distingue per l’iscrizione mutuata dalla preghiera e lode, composta da frate Giuliano da Spiria nel 1233 in onore del Santo, “si quaeris miracula”. I costi? Dai 50 ai 70 mila euro, frutto dell’impegno del ‘Consiglio degli Affari Economici’ della parrocchia che ha supportato gli sforzi di don Roberto. Il quale conclude: “questo traguardo ci sprona ad altre sfide, dobbiamo cercare di realizzare ancora tante cose sempre con l’aiuto di Dio”. Ecco il significato profondo di quel “si quaeris miracula”. Come dire che “se si cercano miracoli” si è nel posto giusto. Nella chiesa della “Madonna degli Angeli”, in Chieti. Nell’A.D. 2022.


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