Segnalazioni

Esami a distanza e privacy, i dubbi degli studenti in una lettera indirizzata al rettore della d'Annunzio

Magnifico Rettore,

sono uno studente della D’Annunzio, in questo particolare momento storico, voglio esprimerLe la mia gratitudine per tutto il lavoro svolto da Lei e tutto lo Staff affinché venisse garantita la continuità didattica nel migliore dei modi, a causa del Coronavirus. Ho avuto modo di leggere le ultime “linee guida esami” e scrivo la presente per esporre alcuni dubbi a riguardo. La mia non vuole essere una lettera di contestazione piuttosto un invito alla riflessione. Anzitutto grazie, perché non è certamente facile gestire, in una situazione emergenziale, tante persone (studenti, docenti, personale), e prendere provvedimenti importanti in così breve tempo. La ringrazio perché ha avuto l’ingrato compito di agire da solo durante questa emergenza mondiale, le Istituzioni non hanno avuto il coraggio e il senso di responsabilità di coordinare le Università a livello nazionale, non hanno emanato linee guida valide per tutti, si parla tanto di inclusione ma poi… Magnifico, grazie per averci fatto sentire la sua vicinanza in questo periodo, è stato l’unico! Il Ministro dell’Università forse non ha ritenuto importante parlare a tutti gli studenti, aggiornarli sulla situazione e sui provvedimenti presi. Lei ha fatto sì che l’Università non si fermasse e che nessuno rimanesse indietro, proprio per questo, leggendo le linee guida, la prima perplessità riguarda la facoltà del docente di svolgere l’esame in un modo piuttosto che in un altro; in questo periodo già segnato da incertezza e precarietà, ritengo che creare ulteriore confusione, sia negli alunni che nei docenti, sia poco proficuo. Non sarebbe meglio se tutti dovessero attenersi alle stesse procedure?

Sicuramente, svolgere gli esami a distanza non è facile per nessuno, in particolar modo per i docenti, è quindi giusto che gli esami si basino sul rapporto di fiducia che lega le due figure. Mi chiedo quindi, perché registrare? Dove vengono archiviate queste registrazioni? Chi le conserva? Sinceramente sono molto preoccupato per questo, poiché più volte viene ripetuto che il docente può richiedere di fare una panoramica a 360° della camera, alla faccia della privacy! Non ritiene che sarebbe meglio procedere senza registrazione?  Se dovessero sorgere problemi a riguardo (violazione della privacy, intromissioni di hacker, registrazioni rubate o che circolano in rete, etc.) di chi è la responsabilità penale? Magnifico, indiscutibilmente l’identificazione del candidato è la fase più importante, ma, sempre nell’ottica della privacy, mi chiedo se non fosse opportuno identificare lo stesso attraverso il portale personale del docente piuttosto che inviando documenti identificativi che riportino dati sensibili tramite e-mail.

Altro punto sul quale vorrei porre l’attenzione riguarda lo svolgimento effettivo dell’esame, durante il quale dovremmo stare ad una distanza di 1 metro dal computer, a microfono acceso e senza cuffie. Innanzitutto, credo che  la distanza di 1 metro sia al quanto irrealistica da rispettare perché le scrivanie hanno una larghezza standard di 80 centimetri circa, in secondo luogo tenendo il microfono acceso, senza cuffie, per una o due ore, senza far rumore,  lo immagino come un castigo noioso, non per l’alunno ma per terze parti conviventi, che si trovano costretti a dover subire questa situazione senza essere i diretti interessati. Non sarebbe meglio quindi incentivare l’uso delle cuffie limitando così possibili disturbi e interferenze?

 Con l’augurio di poter tornare presto alla normalità, Le porgo il mio saluto più cordiale

  Uno studente della Unich


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