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"La cerimonia delle Candele", in Prefettura kermesse delle "donne di pace"

“La cerimonia delle candele”. Multicolori a seconda i continenti ed i teatri di guerra. Multietniche e solidali. Fiammelle di speranza e di affermazione del “pensiero positivo” per le 12.000 associate alla Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari che anche a Chieti, su incipit della locale sezione presieduta da Tonita Di Nisio, ha riproposto l’annuale appuntamento con i valori fondanti di un sodalizio da declinare ed interpretare al femminile. Donne forti, di cuore e di testa. Donne di pace, per costruire un mondo migliore.

Martedì pomeriggio in Prefettura, per il ciclo “Cultura a Palazzo”, organizzato con la regia del funzionario Cinzia Di Vincenzo, si è parlato delle “Donne in Guerra” [relatrice la sociologa Eide Spedicato Iengo] per i tipi di Fidapa Bpw Italy, associazione aderente alla Federazione Internazionale Ifbpw (International Federation of Business and Professional Women), articolata in 300 Sezioni distribuite su tutto il territorio nazionale e raggruppate in 7 distretti. Fidapa ha lo scopo di promuovere, coordinare e sostenere le iniziative delle donne che operano nel campo delle Arti, delle Professioni e degli Affari, autonomamente o in collaborazione con altri Enti, Associazioni ed altri soggetti. Nutrito il parterre dei presenti, tra autorità civili e militari, socie e simpatizzanti, ai quali ha dato il benvenuto la “cerimoniere” Patrizia Politi che ha ricordato le tappe fondative del movimento nato nel 1930 e le dieci “buone ragioni” per aderirvi.

Questo il decalogo di cui al manifesto programmatico di Fidapa Bpw Italy, diretto alle donne combattute nel trovare il giusto equilibrio tra la vita professionale e personale ed interessate, mediante l’ingresso in una rete nazionale ed internazionale, a rimuovere ogni forma di discriminazione di genere: • Incontrare e discutere con esperte nei vari settori e leader ispiratrici • Allargare la tua rete di contatti personali e professionali • Ottenere consigli su come pianificare il tuo futuro e realizzare il tuo progetto • Provare cose nuove e sviluppare le tue abilità attraverso “il fare per imparare” • Frequentare molti eventi e seminari a livello locale, nazionale ed internazionale • Ottenere formazione e mentoring in materia professionale e di business • Stare insieme ad altre donne come te per incontrarvi e divertirvi • Acquisire ed aumentare la fiducia in te stessa • Accrescere il successo nella carriera che hai scelto o negli affari • Fare una reale differenza nella tua vita

E torniamo al tema dell’incontro: “Le Donne e la Guerra”. Per molti aspetti diremmo ‘Le Donne in Guerra’, “laddove”, dice Tonita Di Nisio nel citare il best seller di Svetlana Aleksievic “La guerra non ha un volto di donna”, “il coinvolgimento di madri, mogli, giovani figlie nei due conflitti mondiali, periodi presi ad opportuni riferimenti nella relazione della professoressa Spedicato, potrebbe essere parametrato al ruolo che verosimilmente consegneranno alla Storia le donne ucraine nella guerra di oggi”. Quella che non ci saremmo mai aspettati. Quella che farà nascere nuovi eroi ed eroine. E nuovi carnefici. “Paradossalmente e purtroppo”, spiega il cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana Eide Spedicato Iengo, “ci sono voluti due guerre mondiali per far si che le donne cessassero di essere ombre leggere per divenire soggetti capaci di raccontare e raccontarsi e di rivendicare la parità nella diversità”. Profondi i richiami della relatrice all’oscurantismo di marca medioevale che ha “deculturato” la figura femminile, fino a quando nel 900 sono iniziati ed in parte si sono conclusi, anche a motivo dei due devastanti conflitti nel ristretto arco temporale di appena trent’anni, “quei processi che hanno condotto la donna ad essere protagonista di una socialità positiva basata su altruismo e versatilità, proprio perché capace di coniugare potenzialità incredibili”. “A meno che”, ammonisce la professoressa Spedicato, “non si materializzino nuovi, ciclici pericoli di oblio per le conquiste delle donne”. Dotta, puntuale, per taluni aspetti inedita ed anche critica la relazione della già docente di Sociologia generale all’università degli studi Gabriele D’Annunzio che prosegue il palinsesto dei richiami artistico-letterari lanciato dalla presidente Di Nisio.

“Penso a capolavori del neorealismo come il film ‘La Ciociara’, con Sophia Loren, ma anche a testi cult quale ad esempio ‘Pane Nero – Donne e vita quotidiana nella Seconda guerra mondiale’, di Miriam Mafai, per agganciarmi ai ruoli che seppero ritagliarsi e conquistarsi le donne della Resistenza e quelle della così detta resistenza taciuta, quella domestica, della quale la provincia di Chieti, ed in particolare Lanciano, ha vissuto una epopea esauritasi col finire del conflitto, senza molti convenevoli di ringraziamento e con poche medaglie rispetto a quelle conquistate dagli uomini”. Infine le conclusioni [“l’emancipazione femminile dunque legata al paradosso della guerra” e “la necessità di scorrere e subire due conflitti nel cuore dell’Europa affinché le donne potessero assumere un profilo ‘altro’ rispetto al sesso”] affidate da Spedicato ad una frase dello scrittore e saggista francese George Steiner [23 aprile 1929-3 febbraio 2020]: “noi siamo invitati della vita, imparare ad essere gli invitati degli altri significa lasciare la casa in cui si è invitati più ricca ed un po' più bella di come la si è trovata”. Un obiettivo ambizioso, che a dire il vero era stato il cavallo di battaglia dello scoutismo allorquando Sir Robert Baden Powell [22 febbraio 1857-8 gennaio 1941], nel suo ultimo messaggio, si congedava così dai suoi amati scout: “Cercate di lasciare questo mondo un po' migliore di quanto non l’abbiate trovato”. Ma non è questione di primogeniture ed eccessivo adagiarsi nel ruolo. “Infatti le donne spesso ci sorprendono per chiarezza di obiettivi e capacità di analisi, non cercano corsie preferenziali e sono dirette”, dice il prefetto di Chieti Armando Forgione nel suo saluto istituzionale alle convenute, “lo dico per esperienza personale, mia figlia mi ha per così dire regalato una frase di cui vado fiero: papà, voglio raggiungere i risultati che mi sono prefissa non perché sono donna ma perché sono brava”.

Ha espresso solidarietà “alle [nostre] sorelle ucraine”, e qui prorompe in tutta la sua carica emotiva il concetto di “sorellanza” che unisce le donne Fidapa Bpw Italy, il segretario nazionale Anna Elvira Musacchio: “la cerimonia delle candele risponde ad esigenze identitarie ed all’orgoglio di sentirci attrici di un progetto comune “. E, nell’accogliere due nuove associate alla sezione teatina di Fidapa [Maria di Iorio, archeologa e presidente del locale Archeo Club, e Lucia Antonelli, medico pediatra] Musacchio ha auspicato che “la luce delle fiammelle di questa cerimonia possa illuminare il vostro cammino di donne e di professioniste”. Messaggi di saluto e congratulazioni per la crescita e l’impegno associativo della sezione teatina sono stati inviati dai vertici nazionali ed internazionali del sodalizio e per l’occasione rispettivamente letti da Dema Gemignani e Monia Scalera. Intermezzi musicali, applauditissimi, del maestro Giuliano Mazzoccante, direttore artistico del Teatro Marrucino [pianoforte, Chopin, studio op. 25 n. 2], della giovane musicista Cristiana Bogi [pianoforte, Schubert, Improvviso op. 90 n. 4] e della violinista in erba Cecilia Caggiano [brano di O. Rieding, tratto da Concerto in SI minore, op 35].


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