Politica

Apparizione di D'Alfonso in commissione vigilanza, ma scappa senza rispondere alle domande sul project financing

Intanto il progetto è finito all'attenzione del ministero con una interrogazione del deputato Fabrizio Di Stefano

Finalmente, oggi pomeriggio, il governatore Luciano D'Alfonso è arrivato in commissione Vigilanza per rispondere alle domande sul project financing per il nuovo ospedale. Eppure, ha abbandonato la seduta, senza rispondere, annunciando solo che l'iter del progetto passa a una nuova commissione, che dovrà esprimersi in poco più di un mese.

"Ad oggi - denuncia il presidente della commissione Mauro Febbo - rimangono ancora in piedi e confermati tutti i dubbi sollevati ed avanzati dal sottoscritto in questi ultimi mesi in merito al nuovo ospedale di Chieti poiché il Presidente D'Alfonso e il Direttore Generale Asl di Chieti Flacco oggi non hanno dato delle spiegazioni plausibili ed esaurienti circa l'iter amministrativo che intendono proseguire sino al prossimo 30 giugno per la valutazione del project financing presentato dalla Icm del gruppo Maltauro. Innanzitutto - aggiunge - bisogna capire in base a quale norma è stato possibile prorogare al prossimo 30 giugno i termini in cui saranno definiti gli adempimenti connessi all'iter valutativo della proposta relativa all'ospedale clinicizzato Santissima Annunziata di Chieti".

Critica anche la consigliera del Movimento 5 stelle Sara Marcozzi, che commenta così i lavori della commissione: "Abbiamo assistito a una vera e propria fuga del presidente D'Alfonso, che ha usato la commissione di vigilanza per declamare il suo monologo, peraltro ripreso con telefonino da un suo collaboratore, per poi andare via non permettendo ai commissari di porgli domande nel merito della proposta".

"Abbiamo preso atto della consistenza politica del presidente D'Alfonso e delle granitiche motivazioni a sostegno di questo costosissimo progetto. Tanto granitiche da fuggire alle numerose domande e agli innegabili dubbi che abbiamo sempre denunciato. Quella del Presidente D'Alfonso in favore del project financing è una posizione di principio che si scontra contro i pareri negativi di tutti: in generale Tar e Corte dei Conti, in particolare Rup, ufficio affari legali della Asl, studio legale McDermott, professori dell'Università Bocconi, primari dei reparti. Insomma di tutti i soggetti che hanno partecipato all'istruttoria hanno espresso gravi criticità su questo progetto, peraltro, alcuni pareri sono stati pagati a peso d'oro". Il direttore generale Pasquale Flacco, risponendo a una domanda della consigliera Marcozzi, ha infatti chiarito che le consulenze esterne sono costate alla Asl circa 67mila euro più Iva. 

Intanto il project financing è finito anche all'attenzione del ministero, con un'interrogazione del deputato di Forza Italia Fabrizio Di Stefano, che ha chiesto "quali valutazioni e quali urgenti iniziative intende adottare per contrastare le numerose incongruenze e criticità insite sull’iter del project financing per la realizzazione del policlinico di Chieti da parte della holding Maltauro spa., Azienda Bresciana Petroli Nocivelli s.p.a. e Finanza & Progetti spa".

“Ho chiesto delucidazioni al ministero - spiega - ripercorrendo le tante criticità di questo progetto; criticità evidenziate dalla Asl di Chieti, che ha ravvisato la presenza di irregolarità nel progetto, criticità evidenziate dall’Anac, che ha aperto un procedimento sull’iniziativa; un procedimento non incentrato su aspetti procedurali secondari, bensì proprio sul project financing, sulla fattibilità dell’opera con la finanza pubblica e quindi su quello che possiamo definire il cuore della questione. Criticità presentate dal Rup e dal direttore Affari Generali e Legali che, anche loro, hanno evidenziato delle incongruenze in termini di legge. In ultimo, criticità espresse dai dirigenti sanitari competenti sintetizzate nel parere della consulente della Asl di Chieti, Veronica Vecchi, chiamata a pronunciarsi sul Pef (procedimento economico finanziario); una relazione che esprime un netto squilibrio tra rischi e benefici: i primi ricadrebbero più sul pubblico e quasi nulla sul privato; i benefici invece sarebbero tutti appannaggio del privato".

Il Ministero ha risposto precisando che pur essendo "il progetto per l’ospedale di Chieti al di fuori dell’Accordo di Programma sull’edilizia sanitaria che imporrebbe il coinvolgimento del Ministero della salute nel relativo iter procedimentale" intende "verificare la rispondenza del progetto –e del suo impatto sulla rete ospedaliera della regione Abruzzo (la quale, come noto, è soggetta a piano di rientro) – ai criteri del DM 70/2015". 

Per questo "il Nucleo di valutazione degli investimenti pubblici in sanità sta concordando con la Regione Abruzzo una specifica riunione, da dedicare proprio all’intervento in parola".