Politica

Il consiglio comunale si spacca sul nuovo ospedale: votati 3 ordini del giorno, approvato solo uno

La seduta aperta non ha portato a risposte concrete per i cittadini. Le forze politiche non sono riuscite a convergere su un documento unico

L'appello del comitato cittadino, l'invito all'unità del presidente del consiglio comunale Liberato Aceto, i lunghi interventi che si sono succeduti nel corso della mattinata sono stati inutili. Il consiglio comunale non ha trovato alcuna unità d'intenti sull'ospedale di Chieti e non è riuscito a formulare un ordine del giorno univoco, sottoscritto da tutte le forze politiche. 

Nella ripresa pomeridiana della seduta, interrotta alle 13.30 e ricominciata dopo le 14, i consiglieri non sono giunti con un documento solo. Così, al voto sono stati sottoposti tre ordini del giorno differenti, uno firmato da Forza Italia, l'altro dal Movimento 5 stelle e un altro, presentato questa mattina, dal Pd. Soltanto il primo è stato approvato, con i soli voti della maggioranza. Bruno Di Paolo, capogruppo di Giustizia Sociale, è uscito dall'aula senza votare nessuno dei tre documenti. 

L'ordine del giorno approvato dà mandato al sindaco Umberto Di Primio, presidente del Comitato Ristretto dei Sindaci della Asl 2, di esprimere parere negativo alla proposta di project financing, sollecitando la Asl ad assumere ogni iniziativa necessaria per mettere in sicurezza i corpi C ed F dell’ospedale di Colle dell’Ara; a proporre modifiche all’Atto Aziendale volte a garantire gli attuali livelli quali/quantitativi di assistenza presso il nosocomio teatino e propedeutici ad assicurare, ovvero a reintegrare, le attività sanitarie ridimensionate o soppresse per trasferimento, nonché a proporre iniziative affinché l’ospedale di Chieti sia protagonista nell’istituenda Dea di II Livello.

L’ordine del giorno impegna, inoltre, a prevedere che la Centrale Operativa Unica del 118 venga istituita nell’attuale sede della Centrale Operativa di Chieti. Infine, di chiedere alla Regione Abruzzo e alla Asl di convocare un incontro per un tavolo di confronto al fine di valutare con l’Amministrazione Comunale soluzioni e proposte alternative.

Gli altri due ordini del giorno presentati dalle forze di opposizione sono invece stati respinti. E l'esito del consiglio ha amareggiato il comitato cittadino, presente in aula con una nutrita rappresentanza, che tramite il coordinatore Giampiero Perrotti ha commentato: "Ci sono stati tentativi di  uomini di buona volontà di questo e quello schieramento per giungere alla soluzione auspicata. Sono invece prevalsi altri interessi. Ma nessuno ha vinto.  Ha perso la città. Ancora una volta". 

Nel corso della mattinata il consiglio comunale è stato condotto in maniera inconsueta, con l'intervento di diversi ospiti che hanno detto la loro sulla sanità. Prima il presidente della commissione vigilanza Mauro Febbo, contrario al project financing, così come la consigliera regionale del Movimento 5 stelle Sara Marcozzi, che ha invitato la Regione a trovare risorse proprie, anziché ricorrere a uno strumento rischioso. Ha voluto dire la sua anche il parlamentare di Forza Italia Fabrizio Di Stefano. 

Dopo gli interventi dei consiglieri, per i dati più tecnici sono intervenuti il presidente dell'agenzia sanitaria regionale Alfonso Mascitelli, il direttore generale della Asl Pasquale Flacco e l'assessore regionale alla Sanità Silvio Paolucci. 

Ma i loro interventi non hanno fornito la chiarezza necessaria su project financing o Dea di secondo livello e i consiglieri sono rimasti uttti sulle loro posizioni. 

Dal sindaco Di Primio è arrivato l'appello a definire "una volta e per sempre gli interventi da effettuare sull’ospedale di Chieti. Si sono già persi due anni e la città non lo merita”.

"Per quanto riguarda i finanziamenti – ha proseguito il Sindaco – chiediamo che la Regione si adoperi per investire importanti risorse sul nostro nosocomio che non solo prevedano la messa in sicurezza dei corpi C e F,  ma anche la riorganizzazione funzionale di tutti gli spazi sanitari. La seconda questione è la definizione del Dea di secondo livello: è di tutta evidenza, ed è stato unanimemente sottolineato in aula, che Chieti dispone di grandi eccellenze, non solo quelle del Polo Cardiochirurgico, tali da consentirle di partecipare in modo paritetico alla organizzazione del Dea di secondo livello. Non c’è e non può esservi sudditanza da parte di alcuno. È, altresì evidente – ha concluso - che Chieti dispone di professionalità e di spazi, peraltro già a disposizione, affinché le venga riconosciuta anche la centrale unica operativa, ulteriore elemento, insieme al Polo Cuore, che rappresentano i punti di forza del nosocomio teatino".