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"L’iconografia dell’Annunciazione" alla parrocchia della Trinità

Lunedi 9 dicembre, alle ore 17, nella chiesa della SS.Trinità, a Chieti, si svolgerà una conferenza dal titolo "L’iconografia dell’Annunciazione", promossa dall'associazione ArteMind, con il patrocinio della parrocchia della SS.Trinità.

Introduce il parroco, don Claudio Pellegrini. Seguiranno gli interventi del professor Settimio Luciano, docente di Filosofia teoretica dell'istituto di Teologia di Chieti e di Pescara, che parlerà del saluto dell’angelo a Maria secondo Meister Eckhart e della professoressa Angela Rossi, che si soffermerà sul significato artistico-teologico dell’Annunciazione attraverso le raffigurazioni pittoriche dalle origini in poi, con uno sguardo rivolto verso le opere abruzzesi, in particolare di Pompeo Cesura e Giovanni Paolo Cardone.

Attraverso i secoli, i vari movimenti artistici hanno saputo arricchire la figura dell’arcangelo Gabriele e della Vergine Maria con particolari e simboli, conferendo al tema dell'Annunciazione esiti di straordinaria bellezza. Ci sono più modi di catalogare le numerosissime Annunciazioni dell’arte: per la posizione dell’angelo (in piedi, in ginocchio, in volo), per ciò che Gabriele porta con sé (un fiore, un ramoscello d’ulivo, un bastone da pellegrino, un cartiglio), per la presenza o meno delle ali, per i colori delle medesime e persino per l’entrata in scena da sinistra o da destra.

Ma anche per ciò che Maria ha in mano (un libro, un’anfora, un fuso per filare), per come tiene le mani, per dove volge lo sguardo e pure per ciò che ha alle spalle. Si guarda, insomma, alle cose e ai corpi, senza badare agli spazi. Non notando la distanza che quasi sempre si mantiene tra l’angelo e Maria. Talvolta, a interporsi, è una colonna, a volte sono dei gigli o una pianta, che germogli. In altri casi si raffigura Maria in un interno, mentre l’angelo resta fuori. E quando si utilizza un frontone o un arco trionfale, ad esempio a Padova nella Cappella degli Scrovegni, a Roma nella Basilica di S. Clemente, a Palermo nella Cappella Palatina, i due personaggi vengono collocati ai lati, lontani. E ricorrono nei dipinti dei più grandi artisti dal Beato Angelico a Leonardo colonne, archi, porte, sovrastati dall’immagine di Dio Padre, della Colomba, della Croce. Verranno presentate le principali Annunciazioni, che nel corso dei secoli hanno ritratto la sorpresa di Maria, che resta turbata all'annuncio, il suo amore puro, verginale, simboleggiato dal giglio, che l'Angelo porta in mano, la sua modestia e l’umiltà del suo Fiat.


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