Cronaca

Tradizioni abruzzesi: a Villamagna c'è il miracolo di Santa Margherita

Chi era Santa Margherita e cosa c'entra con Villamagna, piccolo paese della Provincia di Chieti, che ogni mese di luglio, da quattro secoli, ne celebra il miracolo? Chi è del posto certamente conosce questa storia celebrata da centinaia di anni, per tutti gli altri, ecco di che si tratta

Chi era Santa Margherita e cosa c’entra con Villamagna, piccolo paese della Provincia di Chieti, che ogni mese di luglio, da quattro secoli, ne celebra il miracolo? Chi è del posto certamente conosce questa storia celebrata da centinaia di anni, per tutti gli altri, ecco di che si tratta. 

La vicenda rievocata tuttora a Villamagna risale all’inizio dell’ottavo secolo, quando le incursioni di Turchi e Saraceni mettevano in pericoli i cristiani anche nelle zone interne. I predoni, infatti, risalivano i fiumi per arrivare anche nei villaggi più lontani dalle coste. 

Ed è proprio così, attraverso il fiume Foro, che raggiunsero Villamagna e stavano per assediare il paese, ma furono fermati dalla patrona Santa Margherita. 

Secondo la storia raccontata ancora oggi i Saraceni, capeggiati da Pialy Pascià, firmarono un armistizio con il duca di Calabria e cercarono fortuna più a nord, prima verso le isole Tremiti, poi verso le coste abruzzesi, che saccheggiarono, e infine verso l’interno, ma non ebbero gioco facile a Villamagna, grazie all’intervento della Santa Patrona. 

E ogni 13 luglio i cittadini del paese mettono in scena l’aneddoto, dopo le cerimonie religiose e la processione. Un gruppo di giovani vestiti alla turca e armati mimano un’incursione, mentre un altro gruppo di ragazzi, vestiti da soldati, si trova davanti una ragazza che li prega di fermarsi. I Saraceni proseguono nel loro intento, ma la giovane misteriosa ritorna e, poiché questi non desistono, mette davanti al loro cammino una trave incandescente che blocca il loro cammino. Solo a questo punto desistono. 

Così, nella rappresentazione odierna i saraceni entrano a Villamagna da amici e il capitano dona il suo pennacchio alla statua di Santa Margherita, in cui riconosce la giovane che li aveva fermati poco prima. Infine, gli stranieri si convertono. 


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