Cronaca

Ritrovata l'auto su cui sono fuggiti i rapinatori, i coniugi Martelli restano ricoverati per accertamenti

Prognosi riservata per il chirurgo lancianese, che ha un grave trauma cranico, e per la moglie: i medici vogliono approfondire per scongiurare qualsiasi altra conseguenza. La polizia scientifica sta analizzando le due macchine usate dai malviventi e la villa

Foto Ansa

Ritrovata in contrada Serre, alla periferia di Lanciano, la Fiat Sedici di proprietà del chirurgo Carlo Martelli, usata all'alba di ieri dai rapinatori che hanno aggredito lui e la moglie nella loro abitazione di contrada Carminello. L'auto è stata abbandonata lungo la via di fuga in direzione della Val di Sangro e del casello autostradale dell'A14. Da ieri pomeriggio, l'elicottero della polizia si è alzato in volo sulla città, forse proprio per cercare di individuare la macchina. 

La polizia scientifica ha già avviato gli accertamenti sul veicolo, mentre continuano quelli sulla Yaris di Niva Bazzan, moglie del medico, che tre dei quattro rapinatori hanno usato per effettuare prelievi dal bancomat dei coniugi. Intanto stamani, in procura c'è stato un summit sul caso, coordinato dal procuratore capo Mirvana Di Serio, a cui hanno partecipato gli uomini dello Sco (Servizio centrale operativo della polizia) giunti da Roma e i dirigenti della questura di Chieti e del Commissariato di Lanciano.

Gli investigatori stanno passando in rassegna anche i filmati delle telecamere che immortalano i caselli autostradali in entrata e in uscita da Lanciano, per cercare di individuare qualche immagine utile. Al vaglio anche eventuali tracce lasciate nella villa, che si sta analizzando attraverso il luminol, per individuare eventuali impronte digitali e tracce biologiche.

I feriti

Intanto i due coniugi restano in prognosi riservata. Il dottor Martelli ha un gravissimo trauma cervicale, a causa delle botte ricevute. La sua consorte è stata trasferita dal servizio multidisciplinare del Pronto soccorso all'Utic, dove sarà sottoposta a controlli cardiaci. Nelle prossime ore, al termine di ulteriori esami diagnostici per entrambi i feriti, è previsto un bollettino medico che sarà diramato dalla direzione sanitaria dell'ospedale Renzetti.

In particolare, i medici vogliono approfondire i controlli per verificare se possano esserci sviluppi ulteriori causati dal trauma cervicale subito dal dottor Martelli. L'esame è importante in quanto nel canale cervicale transitano tutti i nervi e i chirurghi vogliono accertare che non ci siano compromissioni che possano causare eventuali danni neurologici. 

Per il futuro, Martelli ha le idee chiare: 

Tornerò in quella casa perché è la mia casa ed è confinante con l'abitazione della mia famiglia di origine.

E, in merito alle polemiche di queste ore, con i tanti che invocano la legittima difesa, chiarisce: 

Se avessi la possibilità di prendere misure di difesa di certo non acquisterei mai un'arma per sparare a qualcuno per difendermi. Non ne sono capace. Una pistola la prenderei solo per fare il tiro al piattello.

Le reazioni

Intanto il gruppo provinciale di Fratelli d'Italia, tramite il portavoce Antonio Tavani, interviene sul gravissimo episodio:

Al di là della solidarietà e della vicinanza che vogliamo esprimere alla coppia dei signori Martelli, vogliamo soffermare la nostra attenzione su quanto la politica si sforzi di essere solidale ma al tempo stesso ipocrita. Negare che ci sia un problema di sicurezza oggi nelle nostre case a Lanciano - come fa il sindaco Pupillo - così come in qualsiasi altro dei posti dove viviamo e dove abbiamo investito, significa voltarsi dall'altra parte rispetto a un problema: quello della sicurezza. Situazione aggravata dal taglio indiscriminato delle risorse destinate alle forze dell'ordine, dal taglio delle risorse destinate ai rinnovi contrattuali, dal blocco del turnover e quindi delle assunzioni nelle forze dell'ordine.

Fdi Chieti vuole denunciare un sempre più generalizzato abbandono delle nostre zone a tutti i livelli. E che lo dica il sindaco Pupillo "che va tutto bene" a noi fa ancora più arrabbiare, perché è come se si volesse negare l'abbandono generale dei nostri territori, non solo quanto alla sicurezza, ma anche lo stato di grave abbandono in cui versano le strade, soprattutto quelle provinciali, ne parla proprio il sindaco presidente di questo ente mai abolito ma abbondantemente depauperato.

Quando la politica da una parte esprime solidarietà e dall'altra si affretta a dire che Lanciano e l'Abruzzo siano da ritenere isola felice, noi sorridiamo preoccupati perché si tende a negare l'evidenza di un territorio che è stato abbandonato "anche" dalle istituzioni, una terra dove non c'è visione, dove non c'è programmazione turistica, dove non c'è manutenzione delle nostre strade e delle nostre scuole, dove lo Stato sta arretrando solo in ragione di tagli, risparmi, bilanci, numeri e percentuali, che purtroppo ricadono esclusivamente su cittadini e impresa. La responsabilità che chiediamo alla politica e vogliamo assumere noi di Fdi a tutti i livelli, comunale provinciale regionale, è quella di invece prendere coscienza dei problemi che interessano famiglie e imprese del nostro territorio senza negarne i problemi, piuttosto affrontandoli con determinazione soluzioni proposte e risorse.

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