Cronaca

Gli studenti replicano a Trinchese: "Piena fiducia a Vacca, serve unità per non bloccare l'ateneo"

I rappresentanti Dario Lorè e Alessio Di Lanzo, che siedono nel Senato Accademico e nel Cda della d'Annunzio, si dicono "feriti" dalle parole del preside di Lettere e invitano a tenere a mente gli studenti e il prestigio dell'ateneo

Dopo la lettera del preside di Lettere Stefano Trinchese, arriva la replica di due rappresentanti degli studenti che siedono negli organi collegiali dell'università d'Annunzio.

Queste le parole di Dario Lorè, eletto nel 2014 in Senato Accademico. 

Gentile Professor Trinchese,

Non so se il mio possa essere un pensiero di tutti gli studenti, ma sento ugualmente la necessità di manifestarlo. Per quanto io possa avere delle capacità tecniche limitate nei confronti della situazione che l'Ateneo e noi tutti stiamo affrontando, mi impegno quotidianamente a capire quale possa essere la più limpida e trasparente delle possibilità per poterne uscire puliti e senza colpo ferire. Mi hanno sempre insegnato che non è possibile (per lo meno il più delle volte) poter comprendere i toni attraverso un testo scritto, ma questo è probabilmente il caso contrario. Da componente del Senato Accademico -organo di spicco e "motore immobile" di un Ateneo- e da membro della popolazione studentesca -parte integrante e componente attiva, vero e proprio motore dell'Università- mi sento deluso e anche un po' ferito da queste parole e dalle parole che finora sono state scagliate da quando vessiamo in questa delicatissima situazione. Il Prof. Vacca, sin dal primo giorno e ormai in dirittura d'arrivo nel suo notabilissimo percorso accademico, ha manifestato la ferma volontà di traghettare la d'Annunzio alle elezioni del nuovo rettore portandoci fuori da questa situazione di imbarazzo -come molti l'hanno definita- e chiedendo a noi, componenti degli organi accademici, un solo favore: l'essere sinergici in un momento di blackout totale. L'unità tanto declamata è stata accolta da tutti favorevolmente, salvo poi iniziare a disertare le riunioni dopo che i componenti dell'organo stesso avessero chiesto delle procedure in via cautelativa, che potessero essere le più prudenti possibili. In quanto studente, sono abbastanza cosciente da capire che la situazione di imbarazzo è come se ce la stessimo auto-provocando, soprattutto dopo avere avuto il beneplacito del Ministero a poter svolgere questo "mandato" con piena autonomia, previo rispetto delle regole che, senza entrare nel merito della questione, sono state immediatamente applicate dal Decano per poter lucidamente affrontare le circostanze avverse. Invece l'unità è venuta a mancare, la collaborazione pure e sembra come se qualcuno abbia la volontà di bloccare i lavori, strumentalizzando gli ultimi episodi in cui ci siamo visti coinvolti, piuttosto che agevolarli in nome dell'Università e di chi ha sempre lavorato per il suo bene. Noi studenti siamo stanchi di assistere quotidianamente a parapiglia mediatici che non fanno altro che esacerbare il fenomeno, versando tonnellate di fango sull'Ateneo e su chi si sta facendo in quattro per poter risolvere questa fase emblematica. Ciò detto, mi dissocio pubblicamente da questa lettera che, in qualche modo, non si presenta come un buon bigliettino da visita per chiunque avesse voglia di capire il momento che stiamo attraversando. Confermo il mio appoggio incondizionato al Prof. Vacca e alle decisioni che, volente o nolente, siamo invitati a prendere per poter andare avanti e non rimanere bloccati nelle sabbie mobili che abbiamo costruito noi stessi. L'Università non lo merita, noi studenti (che siamo il cuore pulsante della stessa) non lo meritiamo, e non lo meritano tutti coloro che amano il proprio lavoro e che sono qui per poter vedere le cose andare egregiamente anche in mezzo alle avversità. Finché tutti gli atti e tutte le delibere rispetteranno il nostro Statuto, i nostri regolamenti (di cui siamo per fortuna dotati e dei quali qualcuno, forse, ne dimentica l'utilità) e le leggi dello Stato, non vedo il motivo perché dall'interno si debba cercare di fermare la macchina. In buonissima fede, cordiali saluti.

Ecco invece la lettera di Alessio Di Lanzo, dal 2014 rappresentante degli studenti nel Consiglio di amministrazione della d'Annunzio

Gentilissimo Professor Trinchese,

non so se il pensiero espresso dal mio collega Dario Lorè, come già da lui stesso affermato, sia lo stesso della componente studentesca di questo Ateneo, ma sicuramente mi trovo a condividere pienamente quanto ho avuto la possibilità di leggere e mi sento in dovere di esprimere anche il mio parere a riguardo.

Ho sempre deciso di non addentrarmi in quelle che ritengo dinamiche puramente politiche, come più volte espresso anche nel consesso del Consiglio di Amministrazione nel quale ricopro la carica di Rappresentante degli Studenti. Ma ritengo che fino ad ora si sia discusso ampiamente e nelle opportune sedi della vacatio dei posti dirigenziali del nostro Ateneo ma ancora non leggo e non sento un discorso che riguardi da vicino la componente studentesca.

Forse siamo tutti concentrati sulla personalità che a breve ricoprirà l'autorevole ruolo di nuovo Rettore del nostro Ateneo, ma ritengo che si sia persa di vista quella che secondo me è l'unica ragione di esistere dell'Università degli Studi di Chieti e Pescara: gli Studenti. In questo momento storico di tutto abbiamo bisogno, tranne che di rimanere immobili in balia degli eventi; restare fermi significherebbe vanificare gli sforzi compiuti negli anni da noi Rappresentanti per il diritto allo studio, per ragioni che mi risultano al giorno d'oggi del tutto incomprensibili.

Anche io mi sento ferito dalle reiterate insinuazioni sulla malafede degli Organi di vertice di questo Ateneo, che posso quasi accettare se formulate dal gip che ha disposto l'interdizione dai pubblici uffici a carico del Prof. Di Ilio e del Dott. Del Vecchio, ma che stonano alle mie orecchie se riprodotte da personalità di spicco nel nostro panorama accademico o che fanno parte di quei medesimi Organi di vertice. Questo perchè nutro totale fiducia nei confronti del Consiglio di Amministrazione, nel quale sono stato eletto, del Senato Accademico e del Decano, il Prof. Vacca a cui vanno i miei più sentiti ringraziamenti per quanto sta facendo in queste settimane per garantire il corretto funzionamento della macchina amministrativa.

Ed è proprio in virtù di questa fiducia che sono convinto che verranno prese le decisioni migliori per il nostro futuro, decisioni attentamente ponderate e non "forzate" o affrettate; decisioni che saranno prese in virtù delle specifiche competenze degli Organi stessi e che sicuramente non verranno influenzate da alcun fattore esterno. Sono certo che ogni posizione sarà assunta nel pieno rispetto delle Leggi del nostro Stato ed in pieno rispetto del nostro Statuto; allo stesso modo sono convinto che nessun Organo di Ateneo possa sostituirsi al potere Giudiziario della Magistratura per alcune delle questioni che sono state sollevate nelle ultime settimane.

Come già affermato dal mio collega Dario, saggezza suggerirebbe di rimanere uniti in momenti di difficoltà come questo e di utilizzare le opportune sedi e gli opportuni consessi per sollevare e tentare di risolvere questioni di rilevante spessore e delicatezza. Questa segmentazione non fa bene ai nostri Studenti ed alla nostra Università, che sta subendo un un danno inqualificabile in termini di prestigio e di appetibilità in virtù anche della campagna mediatica, a mio parere spregiudicata, che si sta portando avanti a danno del nostro Ateneo. 

Non mi dilungo ulteriormente e spero che quanto da me scritto possa suscitare in tutti i lettori un'attenta riflessione. Vorrei invitare tutti i destinatari di questa lettera a tenere bene a mente che il motivo per il quale ogni dipendente della "d'Annunzio" ogni giorno si reca al lavoro sono gli studenti e pertanto attendo impaziente che si ricominci a parlare di loro e di quanto la futura governance possa garantirgli in termini di didattica e di servizi.

Estremamente grato di avermi dato la possibilità di esprimere il mio pensiero, i miei più Cordiali Saluti a tutti i destinatari.