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"Combatto una legge che ritengo ingiusta": il ristoratore resta aperto e ospita anche un matrimonio

Accade a Lanciano, dove "Ruvido", in centro, da quasi due settimane accoglie i clienti a dispetto delle restrizioni imposte dalla zona arancione

Il titolare Serrapica

Il nome - Ruvido, locale atipico - la dice lunga. E forse è anche per questa sfumatura fuori dal comune già dal nome che il locale nel centro di Lanciano è aperto da oltre 10 giorni, sfidando i blocchi della zona arancione e i frequenti controlli delle forze dell'ordine, che gli hanno comminato diverse sanzioni. 

Com'è noto, infatti, bar e ristoranti, attualmente, non possono essere aperti al pubblico. Ma "Ruvido", creato dall'energico Massimiliano Serrapica, ha deciso di appellarsi al diritto di lavorare, ospitando clienti a pranzo e a cena e, addirittura, qualche giorno fa, addirittura un matrimonio. 

Sui social, il titolare di Ruvido racconta la sua vita da "fuorilegge" pubblicando gli scatti dei tavoli finalmente pieni. E si appella alla Costituzione, per rivendicare "il diritto insindacabile al lavoro", citando Martin Luther King nel difendere il suo il diritto di violare e combattere contro una legge che ritiene ingiusta.

Addirittura, dopo qualche giorno, l'iniziativa per invitare i clienti: Ruvido offre sostegno legale ai clienti che dovessero incorrere in problemi frequentando il locale.

In tanti lo appoggiano, varcando la soglia del locale per un aperitivo o un pasto e ancora di più sono i messaggi che, via social, lo invitano a continuare la sua protesta pacifica. 

Di sicuro, oltre a qualche rogna con la legge, la fama di Ruvido ne ha guadagnato, varcando i confini frentani. Lunedì, due sposi sono arrivati da Ortona, con la famiglia, per celebrare il loro giorno più bello, posando nel locale.


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