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Poste Italiane mette in guardia contro le truffe: "Nessun dipendente è autorizzato a controlli domiciliari, sono malviventi"

"L'azienda - si legge in una nota - invita a diffidare di qualsiasi persona che, qualificandosi come 'dipendente di Poste Italiane', si presenti in strada, telefonicamente o direttamente presso le abitazioni con il pretesto di effettuare verifiche di qualsiasi tipo, richiedere denaro od oggetti di valore o controllare dati riservati"

Immagine di repertorio

Non solo l'opera di informazione dei carabinieri: contro le truffe, soprattutto a danno delle persone più anziane, di cui le cronache hanno registrato diversi casi negli ultimi mesi, c'è anche l'impegno di Poste Italiane, che ha diffuso una serie di consigli per evitare di incappare nelle mani dei malintenzionati. 

"In relazione a recenti episodi verificatisi soprattutto a danno di persone anziane - si legge in una nota della società - Poste Italiane informa che nessun dipendente dell’azienda è autorizzato a effettuare controlli domiciliari di qualsiasi genere su titoli, libretti di risparmio o della pensione, banconote o monete in possesso dei cittadini, né tantomeno a richiedere somme a integrazione di operazioni postali o a sportello. L’azienda, pertanto, invita a diffidare di qualsiasi persona che, qualificandosi come 'dipendente di Poste Italiane', si presenti in strada, telefonicamente o direttamente presso le abitazioni con il pretesto di effettuare verifiche di qualsiasi tipo, richiedere denaro od oggetti di valore o controllare dati riservati".

Nel sito poste.it, inoltre, è pubblicata una serie di consigli utili per non cadere vittime di truffe ed evitare spiacevoli sorprese anche nell’utilizzo del proprio conto online. Le informazioni sono disponibili a livello testuale, con immagini e attraverso video tutorial che evidenziano e spiegano, in modo semplice ma efficace ai fini della sicurezza, le principali tecniche utilizzate per attuare truffe telematiche come lo smishing, il phishing e il vishing.

"Per rendere inefficaci tentativi di frode informatica - è il consiglio - la prima informazione fondamentale da tenere comunque presente è che Poste Italiane e PostePay non chiedono mai i dati riservati (utenza, password, codici di sicurezza, dati carte pagamento) in nessuna modalità (e-mail, sms, chat di social network, operatori di call center) e per nessuna finalità. Pertanto, in tutti i casi in cui vengano richieste tali informazioni è sicuro si tratti di un tentativo di frode. Attivare l’App per usufruire del servizio gratuito di push notification ed essere informati in tempo reale sulle operazioni di pagamento effettuate con il conto corrente e le carte di pagamento è un altro consiglio che consente di operare in sicurezza. È possibile attivare il servizio di notifica anche tramite sms sul telefono cellulare, gratuito per i pagamenti su siti internet e app".

Nei giorni scorsi, è stato inaugurato dai vertici aziendali il nuovo Centro Antifrodi di Roma. "La struttura - spiega Poste - adotta le tecnologie più avanzate nell’attività di Fraud Management e Fraud Intelligence sulle transazioni effettuate negli oltre 12.300 uffici postali d’Italia e online attraverso le carte di pagamento, sulle operazioni di ecommerce e su quelle del ramo assicurativo di Poste Vita. Gli oltre 100 specialisti con una lunga esperienza nel campo della cyber security che lavorano nel Centro Antifrodi, insieme a giovani neolaureati selezionati dalle migliori università, nel 2022 hanno gestito oltre 1 milione di segnalazioni, sventando tentativi di frode per circa 50 milioni di euro".


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